Il progetto
LE PAROLE PER (NON) DIRLA
Una campagna di comunicazione sociale e azioni di sensibilizzazione per fare prevenzione sulla violenza contro le donne, promuovendo una consapevolezza diffusa sul fenomeno e riflessioni sul tema delle differenze e delle relazioni tra i generi finalizzate ad un cambiamento culturale.
“La violenza contro le donne è una manifestazione delle relazioni di potere storicamente disuguali tra uomini e donne” afferma il preambolo della Dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne dell’Onu del 1993. Dunque la dimensione del fenomeno è principalmente culturale e sociale e le strategie per prevenirlo devono quindi focalizzarsi in questi ambiti, come detta la recente Convenzione di Istanbul, ratificata anche in Italia.
Nel nostro Paese, nelle nostre città – e Modena non è esente dal fenomeno – la violenza sulle donne ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza sociale, e non privata, che necessita di azioni e impegni di contrasto e di prevenzione specifici da parte delle istituzioni che, in particolare nel modenese, sono già intervenute attivando, anche grazie alla forte azione delle associazioni femminili, forme di sostegno alle donne che subiscono violenza (servizi dedicati, percorsi di denuncia, avvio di formazione per l’autonomia lavorativa).
Il progetto “Le parole per (non) dirla”,promosso dal Centro documentazione donna di Modena con il contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il patrocinio del Ministero per l’Integrazione, interviene in questo ambito con una serie di azioni propedeutiche di analisi e ricerca, tutte funzionali all’obiettivo generale della realizzazione di una campagna di comunicazione sociale contro la violenza maschile sulle donne, per prevenire il fenomeno attraverso un cambiamento culturale.
Il progetto si rivolge a cittadine e cittadini, adulti e giovani, con l’intento di ampliare la cerchia di persone sensibili al tema per diffondere e far radicare l’idea che tutti possono (e devono) impegnarsi per fermare e scalfire alcuni atteggiamenti ricorrenti e comuni, a partire dal modo in cui si parla e si comunica quotidianamente a proposito di violenza.
Il quadro dell’informazione e della comunicazione sociale su questi temi è stato finora carente e ha reso scarsamente efficace l’azione di sensibilizzazione. I limiti e gli errori commessi nella comunicazione sociale sono in alcuni casi macroscopici. I media parlano di “violenza sulle donne” ponendo comunemente l’accento sulle vittime o mostrando immagini di donne vittime e dei brutali risultati della violenza mentre la rappresentazione di stereotipi culturali limitanti porta continuamente in scena replicandoli, in tv, sui giornali, sui cartelloni pubblicitari, i ruoli di uomo-carnefice e donna-vittima. Tutto ciò causa un effetto di scarsa assunzione di responsabilità da parte degli uomini.
Il progetto “Le parole per (non) dirla”, intervenendo in questo ambito, intende proporre alcune linee guida per la realizzazione di una campagna di comunicazione sociale in grado di superare questi limiti, andando ad indagare le parole contenute nella Convenzione di Istanbul, cercando di comprendere quale sia la percezione diffusa del fenomeno e, al fine, proponendo un modello di riferimento che possa essere considerato una buona prassi da esportare in altri contesti territoriali.
Il filo conduttore delle diverse azioni del progetto (una ricerca sull’uso delle parole utilizzate in questi 30 anni per descrivere e definire il fenomeno della violenza in Italia; l’implementazione della sezione bibliografica presso la biblioteca del Cdd; l’analisi di campagne di comunicazione istituzionali realizzate in Italia negli ultimi 10 anni; diversi focus group per indagare la percezione della violenza; un kit di strumenti per le scuole; eventi di approfondimento, sensibilizzazione e diffusione; un piano per una campagna di comunicazione sociale, un sito web dedicato e la stesura di un vademecum con dieci regole a cui attenersi) è l’uso di parole e immagini utilizzate per comunicare, in modo efficace e concreto, il tema della violenza.
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